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Si tocca i genitali


Domanda: buongiorno, siamo una coppia con due figli di 7 e 4 anni e mezzo.
Il bambino più grande frequenta la seconda elementare con un rendimento scolastico medio-alto, però ultimamente a scuola risponde agli insegnanti nei confronti delle loro condotte verso i compagni meno bravi o più vivaci ed ha il vizio, anche a casa, di tenere le mani dentro le tasche dei pantaloni adagiate sui genitali oppure di mettere le dita nel naso.
Gli insegnanti dicono che il bambino sta vivendo un periodo di nervosismo e si distrae facilmente.
Come possiamo aiutarlo ad eliminare questi comportamenti?
Grazie.

Riposta dell'esperto: solitamente i "vizi" dei bambini, come li chiamate voi, sono delle forme di regressione che vengono adottate per attirare l'attenzione dell'adulto.
Se, come dite, il figlio è molto bravo perchè supportato da una intelligenza vivace e produttiva, è possibile che ne risenta dal punto di vista emotivo al punto da non riuscire a gestire con serenità un successo così significativo rispetto al contesto-classe e alle figure adulte che lo stanno accompagnando nel suo percorso di crescita cognitiva.
Non c'è da preoccuparsi, semmai c'è da rassicurare il bambino sul suo rendimento scolastico (periodo di nervosismo) facendogli notare che data la sua alta prestazione scolastica, va bene anche se alcune volte non si sente di essere sempre al meglio dei risultati attesi (ribatte sulle condotte degli insegnanti (specie quando si rivolgono a bambini meno bravi o più vivaci), perchè anche lui, come qualsiasi altro bambino può e deve permettersi di essere aiutato e accompagnato nelle sue esperienze di vita, sia scolastica che quotidiana.
La distrazione che riferite, può essere dovuta al suo ritornare all'interesse verso i genitali, che spiegherei sempre in funzione di quell'alta prestazione a scuola di cui è capace il bambino, ma che non comprende bene ancora che deve risultare come frutto di un impegno verso se stesso e non per compiacere alle aspettative da parte dell'adulto.
Sapendo che il bambino è bravo, obbediente e responsabile, è opportuno che l'adulto adotti nei confronti del piccolo degli accorgimenti di protezione e di contenimento per permettergli di vivere l'impegno scolastico, ma non solo, come una opportunità che offre molte gratificazioni, come il voto, la lode, l'amicizia da parte di alcuni compagni, ma senza dimenticare che le prestazioni personali possono talvolta non essere quelle attese e quanto ne consegue è sempre il vostro amore, l'attenzione degli insegnanti e le relazioni con i compagni che a questa età iniziano a farsi sentire tra i bambini in maniera più significativa rispetto al passato.
Quanto più un bambino è "bravo", parola che racchiude in sè molti significati che ho cercato di spiegare più sopra, tanto più va accompagnato nel suo sviluppo intellettivo perchè questo porti con sè la rassicurazione di una bravura anche sul piano affettivo-relazionale, in modo da evitargli carichi emotivi che non è ancora in grado di gestire con disinvoltura.
Sappiate quindi che quelli del bambino non sono comportamenti sbagliati, bensì manifestazioni di un malessere che va compreso e risolto con il contenimento affettivo, cioè l'accoglienza e la disponibilità alle fragilità dell'infanzia di fronte alle richieste, in questo caso, di una scuola che pretende molto e sempre di più.
Pedagogista Cristina

Approfondimento consigliato: la regressione infantile

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