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Piange all'asilo nido

Sempre più famiglie si rivolgono agli asili nido per i propri bambini.
La società moderna costringe infatti le neo famiglie, soprattutto nei grandi centri urbani, al lavoro di entrambi i genitori e così diventa necessario delegare per alcune ore del giorno la cura del figlio ai nonni o all'asilo nido.

La prima riflessione è se sia meglio il nido o il “nonno”. Diverse dinamiche intervengono consciamente o inconsciamente in questa scelta. Socialmente, infatti, affidare il nipotino alle cure dei nonni è riconosciuto come “normale”, l'asilo nido è considerato invece come una sorta di parcheggio dove i bambini vengono “lasciati” per tutto il giorno.

Capita spesso, dopo aver affermato che il proprio bambino va al nido, che la prima domanda sia “ma fino a che ora lo lasci?” quasi a dire che il lasciare il figlio in un asilo nido per molte ore sia riprovevole e colpevolizzante per il genitore. Questo aspetto spesso trascurato può essere causa di successive problematiche nei confronti del nido e dello stesso genitore, generando sensi di colpa e di inadeguatezza al ruolo.

Una risposta alla domanda se siano meglio i nonni o l'asilo nido comunque non esiste in quanto soggetta alla valutazione di moltissimi fattori, non ultimi quelli di ordine economico/organizzativi.
E' molto importante invece che l'inserimento del bambino nell'asilo nido (considerato per lui un nuovo ambiente) avvenga gradualmente.
Tutti i bambini, con modalità diverse, vivono il momento di passaggio fra la situazione domestica (conosciuta e rassicurante) e quella nuova del nido con una fase di crisi. Ma se il percorso di inserimento verrà svolto dedicando molta attenzione alla rassicurazione e al contenimento delle paure del bambino, tutto si risolverà positivamente.

Alcuni fattori possono favorire un sereno ambientamento del bambino:
- Educatrici come figure di riferimento costanti per il bambino: è importante che il personale educativo sia costante, in modo da porsi come figura fissa di riferimento per il bambino (in parallelo ai genitori, figure di riferimento nel contesto familiare);
- Collaborazione e fiducia tra genitori e insegnanti: è molto importante che si crei un clima di fiducia e di rispetto reciproci, perché il bambino percepisce positivamente le sue figure di riferimento, sia i genitori sia le educatrici. Se viene a mancare questa sicurezza, nel bambino si crea confusione e paura, e la permanenza al nido diventa fonte di sofferenza.
- Alcuni genitori (in particolare le mamme) vivono un senso di colpa nel lasciare il bambino all'asilo nido, anziché occuparsi personalmente di lui tutto il giorno. Questo senso di colpa però, se percepito dal bambino alimenta e conferma la paura di abbandono del bambino stesso.
- Presenza costante dei genitori dopo l'asilo nido. Perché il bambino non viva un sentimento di abbandono , è importante che i genitori trascorrano con lui il tempo in cui non è al nido. La costante presenza dei genitori da al bambino la sicurezza del distacco: un distacco che è solo temporaneo, perché mamma e papà lo andranno a prendere e staranno con lui, perché gli vogliono bene. Questo comporta rinunciare a uscite serali per il primo mese (anche i primi due) di inserimento del bimbo al nido, cercare di lasciarlo meno possibile solo con i nonni o con una babysitter dopo il nido, cercare di stare insieme durante il week-end.

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