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Pedagogia e regole

Cosa è cambiato?


Fino a qualche tempo fa vigeva la pedagogia del limite, quel limite che metteva tutti nella condizione di regolarsi rispetto alla complessità della vita. Essa permetteva di godere di momenti di svago alternati a momenti di impegno in varie attività e non c’era bisogno di imporre nessuna norma oltre a quelle vigenti.
C’era la regola del rispetto verso se stessi e gli altri che permetteva di godere con la condivisione del benessere conseguente, l’unità della famiglia , il dovere verso il proprio lavoro, il sentimento verso i valori fondamentali della vita, ma non mancavano le lotte intestine per la prevaricazione degli uni sugli altri che ancora oggi esistono. IL vantaggio di quelle regole era in generale però la prevenzione di effetti devastanti sul genere umano. Anche le piccole cose , le cose personali, potevano essere godute in relativa tranquillità.
Ad un certo punto della nostra Storia umana qualche cosa si è frapposta tra il valore del bene e il disvalore del benessere sfrenato rivolto al consumismo senza limite.
Silvia Vegetti Finzi, psicologa che ammiro molto per competenza, ha evidenziato durante una Sua conferenza a Verona presso un Istituto privato che le regole sono una realtà necessaria e che va mantenuta nel tempo oltre il limite dell’infinito pensiero che governa la quotidianità di ciascuno di Noi.
Le regole permettono oltre a quanto suddetto e prevedere gli esiti di una sana educazione che diversamente non si potrebbe verificare. Durante una personale esperienza di cattivo rispetto delle regole ho constatato come famiglie intere si siano frantumate in un innumerevole varietà di personaggi che volgendo lo sguardo altrove sfuggivano alla prudenza presentata dal regolamento dei momenti di limite.
Le regole , per usare le parole di Silvia Vegetti Finzi, rappresentano ancora oggi il confine con tutta quella realtà che devasta i gruppi di adolescenti che non trovando riscontro con un mondo adulto disattento alle loro aspirazioni e sogni lasciano cadere nel nulla l’impegno educativo di tutte quelle persone che quotidianamente si occupano di educazione in ambito professionale e non. Le famiglie in particolare hanno necessità di avere riscontri sull’operato dei pedagogisti in tutti quei momenti in cui il bisogno di vedere crescere i propri figli in “salute , forza ed autonomia”, per usare un’altra citazione tratta da esperti del settore educativo, attraverso le regole possono accingersi ad intraprendere il processo di crescita di cui esse sono portatrici e in modo fiero lo esprimono tra i vari protagonisti dell’ azione educativa.
Pedagogista ANPE – Cristina Gentilin

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