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Non sta seduto a tavola


Domanda: Buon giorno, sono la mamma di Francesco, di otto anni.
Mio figlio non sta seduto a tavola, appoggia la testa sul tavolo e fa volare il cibo ovunque, mangia solo ciò che decide e il resto della famiglia non lo sopporta più.
Io lascio correre spesso perchè penso che non lo faccia apposta.
Inoltre a casa si comporta così e fuori casa, invece, è molto educato.
Cosa posso fare?

Riposta dell'esperto: Buon giorno cara mamma, questa situazione può avere varie cause.
Potrebbe trattarsi di un disagio alimentare provocato da cibi che infastidiscono Francesco, generando delle lievi intolleranze.
A tal proposito sarebbe utile operare dei controlli medici, iniziando consultando il pediatra del bambino.
A suo figlio piace tutto?
Decide sempre lei in casa cosa cucinare o ha la possibilità anche Francesco di di fare qualche richiesta?
Il suo comportamento potrebbe essere una reazione a cibi che non gradisce o al fatto di non poter scegliere quello che vuole mangiare (cosa che gli adulti fanno!), quindi ne potreste parlare insieme e vedere cosa emerge.
Probabilmente fuori casa mangia tutto per assomigliare all'amico o per il dovere di stare alle regole, a casa lascia uscire le sue vere reazioni emotive e i suoi gusti alimentari.
Discutetene con lui senza arrabbiarvi, è sempre utile, potreste scoprire elementi nuovi del vostro bambino.
Francesco potrebbe comportarsi così anche per attirare la vostra attenzione.
In questo caso può essere utile organizzare il pasto rendendo il bambino il più partecipe possibile, non per farlo sentire al centro dell'attenzione, ma per rassicurarlo perchè spesso i bambini hanno un gran bisogno di sentirsi accettati e accolti per quello che sono e, quindi, sicuri; tutto ciò lo esternano frequentemente con comportamenti poco consoni perchè sono quelli che attirano maggiormente le attenzioni degli adulti.
Purtroppo noi genitori ci fermiamo ad ammirare i progressi e tutte le più piccole azioni dei nostri figli quando sono piccoli e iniziano a muoversi, gattonare, camminare, parlare...
A mano a mano che crescono li cogliamo sul fatto e, quindi, diamo loro attenzione quando combinano qualcosa, rimandando loro sempre più spesso messaggi di rimprovero.
I figli però hanno veramente bisogno dell'attenzione dei genitori come del cibo, quindi, pur di ottenerla, la accettano anche sottoforma di rimprovero e imparano a comportarsi meno correttamente.
E' sempre vantaggioso sottolineare ai figli le cose giuste che fanno e che dicono e dare meno attenzione ai loro sbagli, facendo capire loro che l'errore serve per comprenderlo, imparare da esso ed evitare di ripeterlo nel tempo.
In tal modo le persone imparano a concentrarsi sulle azioni più corrette e non sugli errori e, di conseguenza, ne commettono di meno.
Questo è un processo neurologico proprio dell'essere umano: dobbiamo dare degli input positivi al nostro cervello in modo tale che esso si concentri su quelli e attivi comportamenti e modi di pensare favorevoli.
Questo proceso necessita di un pò di tempo, quindi... buon lavoro!
Sarete ripagati abbondantemente.

Pedagogista Deborah Turrini
Coordinatore Regionale ANPE-Veneto
www.studiopedagogico.org


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